Lorenzo non hai capito nulla, e attento con le parole: non sono disposto a parlare genericamene di “cultura”. Specifichiamo di cosa parliamo. Di corsi di informatica per studenti delle superiori, di corsi di italiano per immigrati che cercano lavoro per integrarli, oppure del finanziamento di una galleria di arte?
Io non ho detto che voglio contribuire solo per quello che piace a me. ESATTAMENTE IL CONTRARIO, ci siamo capiti? Vediamo di migliorare le capacità di comprensione di ciò che si legge. Io sono disponibile a pagare qualcosa che NON mi piace se èstrettissimamente necessario come servizio al cittadino. Se qualcosa a me piace ma evidentemente non c’è una massa critica perchè sopravviva certamente sarei arrogante ed egoista ad appiccicare sopra l’etichetta “cultura” e pretendere che la paghi la collettività. Evidentemente se il teatro che a me sembra tanto bello e interessante e che costa un 25€ a spettacolo, quanto una cena, non ha un pubblico, vuol dire che non è percepito come necessità, e ci vuole un forte salto logico per dichiararlo “bene pubblico” e metterci soldi di tutti.